MARIO PADOVAN

Cicli artistici
Gli esordi

  • Dopo le prime esperienze dell'infanzia e dell'adolescenza, lo sviluppo artistico di Mario Padovan prosegue anche nei primi anni della seconda guerra mondiale sotto l'attenta guida di Umberto Saba.

  • Il giovane Mario studia a fondo la quinta edizione della "Grammatica del disegno" di Giuseppe Ronchetti, pubblicata nella collana dei Manuali Hoepli e regalatagli nel 1941 dal poeta triestino.

  • Mario si esercita sistematicamente nella rappresentazione della figura. Lo stile è eminentemente classico, pur con qualche digressione di carattere metafisico.

  • I disegni che si sono conservati non sono molti, ma servono a descrivere il percorso formativo del giovane artista.La maggior parte di essi è stata conservata in maniera quasi fortuita, come ricorda in un suo scritto critico Giovanni Carandente:

"I disegni giovanili di Mario Padovan sarebbero andati perduti se la nonna e la mamma non li avessero riposti in un segreto cassetto dove sono rimasti dimenticati per quasi cinquant'anni.
E’ stata la seconda moglie del padre di Mario a ritrovarli di recente e a ritrovare i suoi primi disegni autonomi che rivelano un apprendistato meticoloso e puntuale e gli hanno riportato alla mente i consigli dei poeta e l'ambizione da cui fu subito preso di riscuotere il premio promesso. La serie ha infatti una sua logica serrata e svela il piccolo, non certo comune, segreto di un Umberto Saba che avvia al tirocinio artistico un fanciullo di cui ha intravisto il talento come per avviarlo a un privato e personale liceo artistico.
Autodidatta dunque, ma anche attento alle direttive del poeta che gli raccomandava di ben studiare l'anatomia, Mario Padovan scoprì e seguì la sua vocazione".

  • Al 1946 risale un disegno che ritrae due figure maschili, una delle quali sorregge l'altra, che ha le gambe immerse in acqua. Lo stile del diciannovenne artista appare già deciso ed essenziale, ben differenziato da qualsiasi modello di derivazione accademica.

  • Al 1947 risalgono due figure femminili disegnate a matita su cartoncino. In entrambi i casi si nota una concentrazione dell'artista sull'anatomia e una risoluzione dei volti che non va oltre la semplice schematizzazione. La concentrazione sulla plasticità del corpo appare ancor più evidente in una terza figura femminile non datata, del tutto priva della testa.

  • Risale probabilmente al 1948 lo schizzo di un abbraccio amoroso disegnato su una ricevuta esattoriale intestata alla mamma, Maddalena Varnier, e datata a quell'anno.


Amplesso, china su carta, 1948 (?).

  • Il medesimo soggetto è ripreso e sviluppato in un disegno senza data, ma che con ogni evidenza costituisce lo sviluppo del precedente. Anche in questo caso l'attenzione dell'artista sembra concentrarsi esclusivamente sulla plasticità delle figure, trascurando qualsiasi interessa per la raffigurazione del volto.

  • La plasticità del corpo umano è ancora al centro dell'attenzione dell'artista nelle due figure del 1949, una femminile e una maschile, nelle quali egli manifesta ancora il suo disinteresse per i tratti somatici del volto.

  • Il ritratto è invece al centro di un disegno su cartoncino nero realizzato nel 1950. Si tratta del primo autoritratto conosciuto dell'artista, che ha allora 23 anni. Egli mostra di preferire la schematicità alla fedele riproduzione dei tratti somatici che caratterizza invece il lavoro dei ritrattisti dell'epoca. I segni tracciati da Padovan nell'autoitratto hanno sorprendenti assonanze con quelli che quindici anni dopo traccerà il grande artista americano Alexander Calder ritraendo lo stesso Padovan.

  • Del 1952 è il cosiddetto "Amplesso della Medusa", che evidenzia una sorta di impronta metafisica. I due protagonisti sono entrambi senza testa: i serpenti che nelle raffigurazioni classiche coronano il capo della Medusa escono in questo caso direttamente dal busto della figura femminile.

  • Risalgono al 1953 due piccoli collage che rappresentano gli alti e bassi del rapporto con la fidanzata di allora. Il 3 gennaio 1953 - per inciso, è il compleanno di Mario - si verifica evidentemente un litigio tra innamorati: Mario ritrae sé stesso e la ragazza seduti separatamente che si scambiano fulmini e saette, più spigolose e maschili quelle di lui, più curvilinee e femminili quelle di lei. Il successivo 19 gennaio - San Mario - il conflitto sembra essersi risolto nel migliore dei modi...



Io e lei il 3 Gennaio,
collage e china su carta, 1953.


9 Gennaio, collage e matita su carta, 1953.


Giuseppe Ronchetti
Grammatica del disegno
1941


Figure maschili
Matita su carta
1946


Figura femminile
Matita su cartoncino
1947


Figura femminile
Matita su cartoncino
1947


Figura femminile
Matita su cartoncino
1948



Figura femminile
Matita su cartoncino
Senza data


Amplesso
Matita su cartoncino
Senza data (1948?)


Figura femminile
Matita su cartoncino
1949


Figura maschile

Matita su cartoncino
1949


Autoritratto
Matita bianca su cartoncino
1950


Amplesso della Medusa
Matita su cartoncino
1952