MARIO PADOVAN

Cicli artistici
Introduzione

  • L'opera pittorica di Mario Padovan si articola in diversi cicli che si inquadrano nelle principali correnti artistiche della seconda metà del Novecento.

  • La fase formativa, che si sviluppa negli  anni Trenta e nei primi anni Quaranta, sotto la guida di Umberto Saba, si estrinseca, tra l'altro, nella realizzazione di collage di ispirazione dadaista.

  • Si tratta di ascendenze artistiche delle quali il giovanissimo Padovan è probabilmente inconsapevole; ma sarebbe imprudente dire altrettanto del suo illustre mentore, che deve averlo consapevolmente e sapientemente guidato nell'ampio alveo delle manifestazioni espressive dell'epoca.

  • Al termine della fase formativa, nelle opere degli anni Quaranta e Cinquanta, Padovan si esprime essenzialmente attraverso la pittura figurativa.

  • Le opere appartenenti a questo periodo sono in massima parte paesaggi, marine e scorci urbani di Trieste, Venezia, Parigi e Roma, realizzati con tecniche originali non esenti da una ricerca formale, strutturale e tonale che l'artista mette progressivamente a punto.

  • Al periodo figurativo appartengono anche alcuni lavori di ispirazione metafisica e surrealista, esemplificati da una Gioconda realizzata nel 1952 in occasione di un suo viaggio a Parigi.

  • Le opere figurative subiscono una graduale e progressiva rarefazione a partire dalla metà degli anni Cinquanta, quando Padovan inizia a realizzare i primi lavori che si inscrivono a pieno titolo nell'emergente contesto pittorico dell'espressionismo astratto. A questo contesto appartengono opere realizzate dal 1956 fino alla metà degli anni Sessanta.

  • Le opere astratte del giovane Padovan scaturiscono a partire dal 1956 seguendo stilemi che ricordano inizialmente la morbidezza tonale di Kandinskij e successivamente l'incisività materica di Jackson Pollock. Anche in questa fase Padovan non rinuncia all'uso del collage, tecnica con la quale realizza opere che sconfinano nel Neo Dadaismo alla Rauschenberg e nel  Nouveau réalisme.

  • Dopo avere esposto le proprie opere a Parigi, alla fine degli anni Cinquanta Padovan, in concomitanza con le sue prime esposizioni negli Stati Uniti (1959), incontra a New York la Pop-art e la sposa con entusiasmo. La nuova corrente artistica ispira le sue opere per tutti gli anni Sessanta e Settanta, fino ad evolvere nell'arte informale e concettuale.

  • Le opere del primo periodo Pop si innestano con grande naturalezza nel milieu costituito dalle precedenti - e per un certo periodo concomitanti - esperienze figurative e astratte, fondendo le tecniche pittoriche con il collage e con l'incorporazione di elementi ready-made.

  • Con altrettanta naturalezza, dall'esperienza Pop si sviluppa l'interesse di Padovan per la Op-Art, che egli interpreta essenzialmente come scomposizione dell'immagine nei costituenti grafici primari, con particolare riferimento alla scomposizione tipografica propria della tecnica di stampa off-set, che in quegli anni sta rapidamente soppiantando il rotocalco.

  • Parallelamente all'esperienza "optical", Padovan sperimenta l'impiego di nuovi materiali, dando vita ai cicli delle "plastiche" (colore e collage di elementi in plastica su fondo in pespex) e degli "acciai" (colore, collage di elementi in plastica e punzonatura su lastra in acciaio).

  • Sul piano dei contenuti concettuali, a metà degli anni Sessanta Padovan inizia ad interessarsi alle geometrie e alle serie numeriche. Questo interesse lo porterà a realizzare una lunga serie di opere che e ricerche artistiche che giungono fino agli anni più recenti.

  • Costante nell'opera di Padovan è la citazione della pittura classica, rinascimentale e barocca. Questo interessse prende il sopravvento nella seconda metà degli anni Novanta e nei primi anni Duemila, periodo nel quale l'artista realizza numerose opere che si rifanno agli stilemi classici, con particolare riferimento ai cicli dedicati alla Fontana dei Fiumi (Navona Sqare) agli Angeli (L'Angelo Custode e gli Angeli di Castel Sant'Angelo) e agli affreschi della Cappella Sistina.


Navona Square, 1998.


I Fratelli De Filippo
, collage su carta, 1938.


Paesaggio parigino
, 1959.


La Gioconda, 1952.


Astratto, 1956.


Spark plug, 1964


Acciaio, 1968.

 
5x5, 1964.


Rosso 00372
, 1971.


Bacchino mio
, 1963.


Angelo inviluppato
, 1998.