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Pillole di
storia dell'arte L'Astrattismo è l'avanguardia artistica che si sviluppa in Europa a partire dai primi anni del Novecento dando vita ad opere pittoriche e plastiche che esulano dalla rappresentazione oggettiva della realtà, ma puntano a trasmettere messaggi emotivi e sentimenti attraverso l'uso della forma, della luce e del colore. Punto di riferimento teorico del movimento è il testo di Wilhelm Worringer “Astrazione ed empatia”, del 1908, dove l'arte viene interpretata in base all'intenzionalità dell'artista. Un trattato fondamentale sull'astrattismo è l'opera dal titolo "Punto, linea e superficie", di Vassly Kandinsky, nella quale l'artista russo descrive i tre enti fondamentali della rappresentazione pittorica astratta: il punto, adimensionale e in eterno stato di quiete; la linea, che è il punto strappato al suo stato di quiete; la superficie, che costituisce il supporto dell'opera pittorica. Lo stesso Kandinsky sviluppa anche una elaborata teoria sull'uso dei colori e delle forme in base al loro effetto fisico e psichico. Nell’ambito dell’astrattismo si distinguono solitamente diverse correnti principali:
La pittura astratta ha tra i suoi massimi esponenti Vassily Kandinsky, Paul Klee, Robert Delaunay, Frantisek Kupka, Patric Henry Bruce, Piet Mondrian, Theo Van Doesburg, Vladimir Tatlin, Gabo (Naum Pevsner), El Lissitzkij, Aleksandr Archipenko, Constantin Brancusi, Hans Arp, Mario Radice, Manlio Rho. |
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