MARIO PADOVAN

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Pillole di storia dell'arte
Il Figurativo moderno

Il Figurativo moderno, o Figurativismo è lo stile  dei pittori e degli scultori che, a partire dal secondo dopoguerra e fino ad oggi, hanno mantenuto, rinnovandola, l'espressione artistica volta a riprodurre la realtà, eventualmente anche in forma reinterpretata o distorta, ma in modo riconoscibile.

Il Figurativo moderno si contrappone all'Astrattismo ma anche alla tendenza, preponderante, tra gli anni Cinquanta  egli anni Settanta, ad abbandonare la pittura e la scultura come forme d'arte, preferendo a queste l'Arte concettuale, l'Informale e le Arti performative.

L'arte figurativa moderna italiana nasce sulle ultime esperienze del Novecento italiano, movimento intensamente promosso, durante il periodo fascista, dalla critica d'arte Margherita Sarfatti.

Alla caduta del fascismo, i pittori e gli scultori tendono ad abbandonare gli stili dell'arte di regime e ad ispirarsi nuovamente alla pittura impressionista e paesaggista, ad alcune forme di espressionismo e alla pittura en plein-air.

Il nuovo impulso verso l'arte figurativa si sviluppa soprattutto in ambito lombardo, dando luogo ad espressioni che, nel Secondo Novecento, saranno quelle più prossime al linguaggio che la gente comune riconosce.

Al contrario, la critica, alcune gallerie e le riviste d'arte prenderanno completamente le distanze da questo mondo, creando quella profonda frattura tra il mondo dell'arte e il gusto popolare che - nel bene o nel male - persiste tuttora.

Tra gli esponenti italiani del Figurativo moderno del Secondo Novecento si annoverano moltissimi artisti, spesso con percorsi di vita e artistici molto diversi tra loro.

Per citare solo alcuni dei più gratificati dalla critica: Piero Agnetti, Pietro Annigoni, Dina Bellotti, Floriano Bodini, Corrado Cagli, Aldo Carpi, Felice Casorati, Primo Conti, Giovanni Battista De Andreis, Oscar Di Prata, Salvatore Fiume, Franco Gentilini e Renato Guttuso. Ma l'elenco potrebbe continuare a lungo.


Pietro Annigoni, Rossella IV, 1967.


Salvatore Fiume, La Gioconda africana, 1974.


Renato Guttuso, Vucciria, 1974.