MARIO PADOVAN

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Pillole di storia dell'arte
L'Espressionismo astratto

L'Espressionismo astratto segna l'affermazione della pittura non figurativa e si sviluppa inizialmente, a partire dal 1946, come fenomeno esclusivamente americano, per poi diffondersi rapidamente in tutto il mondo. Gli artisti esprimono le loro emozioni (espressionismo...) attraverso dipinti di carattere astratto (...astratto).

Il termine Espressionismo astratto è utilizzato per la prima volta nel 1946 dal critico Robert Coates, che lo mutua dallo storico dell'arte Alfred Hamilton Barr, il quale lo aveva coniato nel 1919 per commentare un quadro di Vassily Kandinsky.

La nascita dell’Espressionismo astratto segna il passaggio della leadership artistica dall’Europa agli Stati Uniti.

Il nuovo movimento si afferma inizialemte a New York. Si tratta generalmente di opere di grandi dimensioni caratterizzate da superfici piatte, dall’abolizione della profondità e della prospettiva, dal rifiuto di tutto ciò che è accademia.

Accanto all'espressione pittorica assume importanza fondamentale - per la prima volta nella storia dell'arte - anche il gesto dell’artista che dipinge.

Correnti dell’espressionismo astratto sono l’“Action Painting” di Jackson Pollock e il “Color field painting” di Mark Rothko e Ad Reinhardt.

Nell’Action painting l’artista offre di sé l’immagine di un uomo sregolato, ribelle, alcolizzato. L’opera d’arte nasce da liberi gesti dell'artista, con tecniche quali il dripping, in cui si lascia gocciolare la pittura dal barattolo o dal pennello sulla tela orizzontale o il passaggio in bicicletta sulla tela. L’uso della tela è di tipo “all-over”: non esiste più un centro e una periferia; ogni parte ha uguale valore, e la tela può idealmente continuare anche oltre i suoi bordi fisici.

Nel Color field painting l’opera pittorica è costituita da grandi campiture di colori monocromi, espressione di emozione controllata, posata, non forte e vigorosa come nell'Action Painting, con un grande senso di staticità e di immobilità della pittura. Nei “black paintings” l’artista giunge a campire interamente la tela di nero, senza introdurre alcun altro elemento grafico.

I principali esponenti dell'Espressionismo astratto sono negli USA Jackson Pollock, Philip Guston, Mark Rothko, Ad Reinhardt e molti altri. In Italia hanno realizzato opere riconducibili all’espressionismo astratto Enrico Castellani, Piero Manzoni, Emilio Vedova, Emilio Scanavino, Agostino Bonalumi e Lucio Fontana.



Mario Padovan, Astratto, 1956.


Jackson Pollock, Occhi nel caldo, 1946.


Mark Rothko, Studio cromatico, 1949.


Ad Reinhardt, Senza titolo, 1947.


Philip Guston, A Fellini, 1958.