MARIO PADOVAN

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Pillole di storia dell'arte
Il Neo-dadaismo

Il movimento artistico New Dada si sviluppa negli USA nei primi anni Sessanta, principalmente ad opera di Jasper Johns e Robert Rauschenberg come rifiuto dell’espressionismo astratto.

Il termine New Dada è utilizzato per la prima volta dalla storica dell’arte americana Barbara Rose con riferimento ad una ripresa dei temi e degli stili nichilisti del dadaismo di Marcel Duchamp, nati a Zurigo tra il 1916 e il 1920, con il rifiuto degli standard artistici, della ragione e della logica e lo sviluppo di espressioni stravaganti.

Gli artisti new dada (la scultrice Lee Bontecou, Joseph Beuys, George Maciunas, Antonio Bueno e, in Italia, Piero Manzoni) dipingono inizialmente solo oggetti banali: bandiere, bersagli, mappe geografiche degli USA.

L’intenzione è quella di contrapporsi alla pittura aulica e raffinata, ritrarre ciò che davvero influenza la vita dell'artista e passare il più possibile inosservati al pubblico, per potersi concentrare sul metodo.

Le opere d’arte incorporano spesso oggetti di uso quotidiano: il cosiddetto "ready-made".

Alcuni artisti itendono ad evidenziare in modo trasgressivo il rapporto di condizionamento e reciproca corruzione che lega l'arte, la critica e il mercato. Un rapporto nel quale la cultura, la conoscenza e il gusto hanno ormai un ruolo del tutto secondario.

Joseph Beuys riceve il pubblico con una lepre morta in braccio, alla quale tenta di spiegare l'arte, certo che la comprenda più dello spettatore medio. Oppure si esibisce all'interno di una gabbia, dove tenta di spiegare ad un coyote il contenuto del Wall Street Journal come tipica manifestazione della cultura americana.

Trasgressioni e provocazioni caratterizzano le opere di  Piero Manzoni, che nel 1961 vende a peso d'oro palloncini gonfiati con Fiato d'artista e scatolelette contenenti Merda d'artista, a sottolineare l'autoreferenzialità senza controllo che caratterizza ormai l'espressione artistica, esaltata dalla critica, da alcuni galleristi e mercanti d'arte e, quindi, dal mercato senza tenere conto dei gusti del pubblico.


Jasper Johms, Tre bandiere, 1958.


Robert Rauschenberg, Estate, 1963.


Antonio Bueno, Possibili liaisons dangereuses, 1964.


Piero Manzoni, Merda d'artista, 1961.